PROTEZIONE INTERNAZIONALE DEL POPOLO PALESTINESE firmato da 350 personalità israeliane

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Il movimento per i diritti del popolo palestinese e per la pace in terra di Israele

(Pubblicato su "il manifesto", 9 maggio, e su "Liberazione")

"Noi, cittadini di Israele, siamo estremamente preoccupati per il rapido deterioramento delle condizioni dei palestinesi nella Cisgiordania e nella striscia di Gaza. Consideriamo gli insediamenti ebraici nei territori occupati da Israele nel 1967 un atto continuato di aggressione nei confronti del popolo palestinese. Massicce costruzioni di nuovi insediamenti e l'espansione di quelli esistenti sono continuate senza sosta anche dopo la firma degli accordi di Oslo, ancor più di sette anni fa. Questo è uno degli elementi più gravosi dell'occupazione israeliana che è diventata insopportabile per i palestinesi che vivono a Gaza e Cisgiordania. 

Mentre condanniamo decisamente gli atti di terrore contro i civili, consideriamo legittima la rivolta palestinese contro l'occupazione coloniale. Anche se tra le vittime di questa rivolta vi sono molti israeliani innocenti, consideriamo che non possa esserci simmetria militare tra occupanti e occupati. L'occupazione stessa è moralmente e politicamente sbagliata: l'uso eccessivo della forza da parte di Israele per imporre le sue regole contro una resistenza palestinese crescente è totalmente inaccettabile. 

L'esercito israeliano ha usato armi letali contro manifestanti disarmati uccidendo quattrocento palestinesi dall'ottobre 2000, tra di loro circa settanta erano giovani inferiori ai sedici anni, e ferendone altre migliaia. Per rappresaglia contro gli attacchi palestinesi Israele ha bombardato e colpito obiettivi nelle città palestinesi. Il controllo israeliano sulle strade principali della Cisgiordania hanno diviso il territorio palestinese in una serie di ghetti isolati. Questo ha pesantemente danneggiato l'attività economica palestinese, spingendo sempre maggiori settori di popolazione sotto la soglia di povertà a tal punto che alcune aree sono ridotte alla fame. Le operazioni israeliane hanno interrotto i servizi sanitari di emergenza, trasporti e educazione. I civili palestinesi non sono solo maltrattati dai militari israeliani, ma anche esposti alle minacce e alle aggressioni dei coloni. I danni psicologici causati da anni di intimidazioni, ansia, perdite, umiliazioni e lutti sono incalcolabili. 

Israele agisce come un potere supremo che ha abbandonato ogni responsabilità legale e morale di protezione della popolazione palestinese sotto la sua giurisdizione. 

Riconosciamo la complessità di una situazione in cui è spesso difficile distinguere tra atti legittimi di resistenza palestinesi e atti inaccettabili di terrorismo e tra una politica israeliana di legittima difesa e atti di terrorismo di stato. Ma la complessità di questa situazione non può né diminuire la nostra responsabilità né farci tacere. 

E' nostro obbligo morale come cittadini israeliani esprimere solidarietà con la lotta dei palestinesi per la libertà, e fare il possibile per proteggere la popolazione che vive nei territori occupati. 

Sollecitiamo cittadini, amici e colleghi in tutto il mondo ad alzare con noi la voce contro l'occupazione e l'oppressione dei palestinesi. Chiediamo un immediato intervento internazionale per mettere fine al massacro di esseri umani che rivendicano l'elementare diritto alla libertà. Premete sui vostri governi perché vadano oltre le deboli condanne di Israele per promuovere una forza internazionale di pace che possa aiutare a proteggere i palestinesi dall'aggressione israeliana e facilitare la ripresa di negoziati seri tra le parti in conflitto".

Questo appello è già stato firmato da circa 350 intellettuali, universitari e cittadini israeliani. Per le firme contattare:

Yaron Erzahi: mshruth@mscc.huji.ac.il
Ruth HaCohen: mshruth@mscc.huji.ac.il
Hannan Hever: hever26@post.tau.ac.il 
Ana Matar: matar@post.tau.ac.il 
Adi Ophir: adiophir@post.tau.ac.il

 

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